Rivoluzione Dilettanti: da tre a cinque sostituzioni

L’indicazione dell’Ifab all’ultimo Consiglio federale. La Lnd pronta a dire sì.

C’è chi si è già divertito a fare i calcoli: un potenziale di 10 mila calciatori in più in campo ogni domenica nei campionati dilettantistici italiani. Il cambio del numero massimo di sostituzioni nelle partite, dalle tre di oggi alle cinque di domani, avrebbe questo effetto. Insomma, meno gente a sbuffare in panchina e magari a dire chi me l’ha fatto fare, più calciatori in campo a divertirsi


SOLO FRA I DILETTANTI

 

Ma da dove piove questa ipotesi di riforma? Niente meno che dall’Ifab, cioè dalla massima autorità calcistica in termini di regole del pallone. L’International Football Association Board ha diffuso una disposizione che autorizza il passaggio da tre a cinque, con l’eccezione della serie A. Attenzione, non c’è un obbligo di adottare il cambio di regolamento, ma una libera scelta che confederazioni e federazioni possono adottare. La vicenda è arrivata sul tavolo dell’ultimo Consiglio federale: da serie B e Lega Pro non è stato manifestato interesse a raccogliere l’opportunità, mentre la Lega Dilettanti si è buttata a pesce sulla novità, che raccoglie un suo cavallo di battaglia (l’ipotesi di lavoro prevedeva quattro avvicendamenti).

 

La novità, oltre a tutti i campionati dalla serie D alla Seconda Categoria (la Terza è già a 5), potrebbe essere recepita anche nei tornei femminili.

 

ACCORPAMENTI

 

E chissà che il numero maggiore di calciatori in campo non possa avere un effetto anche sulla cifra dei tesserati dilettanti. Negli ultimi anni si è infatti manifestato un calo piuttosto robusto (da 444.653 a 377.153, il dato più recente, relativo alla stagione 20152016), compensato nei numeri federali dai segni più del settore giovanile. É probabile che il prossimo consiglio federale del 4 agosto possa imprimere un’accelerazione alla traduzione operativa della riforma.Si studia anche sul modello di quanto succede nell’attività giovanile l’ipotesi di accorpare le sostituzioni in tre momenti per evitare un eccessivo spezzettarsi della partita.

 

DEROGA GIOVANI

 

Tutto bene allora? Non del tutto, perché c’è una trappola da disinnescare. Il problema è che la riforma dell’Ifab da una parte allarga, dall’altra rischia di restringere. In alcuni dei nostri campionati giovanili, infatti, abbiamo un limite di sette sostituzioni, accettare il nuovo tetto a cinque ridurrebbe di un colpo il numero di giocatori in campo proprio nel nostro settore in maggiore espansione. La Federcalcio, per scongiurare il pericolo, ha già inviato una richiesta di deroga che dovrebbe essere recepita senza grandi problemi. Almeno questo è l’auspicio.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport (articolo di Valerio Piccioni)

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